Floriterapia come scelta integrata giuliana.surianello@gmail.com 1 Dicembre 2021

Floriterapia come scelta integrata

dottor Bach ritratto fotografico bianco e nero
Ritratto del Dr Bach

Fiori di Bach e nuovi repertori

Inauguro il mio blog proponendo la mia lettura della floriterapia come disciplina integrata, una scelta consapevole e matura.

Padre della floriterapia è il dott Edward Bach, medico inglese (1886-1936), appassionato del suo lavoro di medico e ricercatore, esperto in omeopatia, grande osservatore della natura e dei comportamenti umani. Nelle sue numerose visite si accorge che pazienti con caratteri simili si ammalano di patologie simili e rispondono alle cure in modo analogo.

Comprende il ruolo fondamentale delle emozioni nel benessere dell’individuo: paura, ansia ed in genere emozioni fuori controllo, sono fonte di malattia.

SCOPERTA DEI RIMEDI

Il Dr Bach, convinto che in natura si trovi tutto ciò che serve all’uomo, nel suo continuo peregrinare, scopre 38 essenze floreali, in grado di donare equilibrio alle emozioni disarmoniche: raccoglie i petali nel tempo balsamico, ossia nel momento di massima fioritura, li deposita nel luogo di raccolta in una ciotola riempita di acqua che espone al sole o in una pentola che sottopone a bollitura, quindi levati i petali, aggiunge a questa acqua pari quantità di brandy.

Questa è la cosiddetta madre del fiore, dalla quale vengono prelevate due gocce poste in trenta ml di brandy, originando la stock bottle (quella che voi potete acquistare).  Dalla bottiglietta stock poi si prelevano due gocce di ciascun fiore presente nella miscela personalizzata che vengono inserite in trenta ml di acqua e brandy.

Qui la raccolta dei suoi 38 rimedi (Bach Centre).

COSA CONTIENE QUINDI LA MISCELA FINALE?

Nessun principio attivo di certo, ma l’informazione sotto forma di vibrazione trasferita via via dal fiore all’acqua. E poiché il nostro corpo è fatto in grande parte di acqua, il messaggio si diffonde con facilità.

L’assenza di principio attivo è ciò che tanti anni fa “strideva con la mia formazione scientifica”: come può funzionare questa acqua?
EPPURE FUNZIONA!

Anni di studio, di uso personale e soprattutto di miscele preparate per clienti di ogni età e per animali qualche volta, mi hanno fatto deporre la veste dello scettico: FUNZIONA! La consulenza è fondamentale: nel colloquio la persona chiarisce a sé ed al terapeuta i suoi dubbi, le difficoltà, i malesseri ed insieme si scelgono i fiori opportuni e si pattuiscono strategie ed obiettivi.

MA… QUALI FIORI UTILIZZARE?  

Molti sono i repertori floreali oggi in commercio: nella mia pratica utilizzo fiori di Bach, fiori del Bush australiano e fiori californiani della FES.

floriterapia-una-scelta-integrata-fiori-di-Bach-e-nuovi-repertori
Impatiens, il mio fiore

Un’integrazione possibile tra repertori floreali

  • Prediligo gli australiani quando il corpo esprime con sintomi chiari il suo disagio (gastriti, mal di schiena e molto altro) o quando vi è difficoltà a ripetere la somministrazione più volte al giorno (gli australiani si assumono solo mattino e sera).
  • Utilizzo i fiori californiani, spesso accompagnati ai fiori di Bach, quando desidero lavorare su un piano più spirituale e di ascolto di sé.
  • La mia prima scelta sono i fiori di Bach, il mio grande amore, ogni volta che desidero lavorare sul carattere di una persona, sui suoi desideri più profondi, sugli obiettivi fondamentali.

Sottolineo l’importanza di utilizzare le essenze in gocce (non utilizzo granuli) preparate secondo le indicazioni del dr Bach o di Ian White, nel caso dei fiori australiani, e di comporre la miscela floreale “in ascolto attento ed empatico” del cliente.

E TU, DA PROFESSIONISTA, HAI PROVATO AD INTEGRARE?

 Qual è la tua esperienza con i fiori? Quali repertori utilizzi? Parliamone per confrontarci!

Scrivi un commento
Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.