La Materia Medica, con il Repertorio, costituisce un testo di base per l’Omeopatia classica unicista
Materia medica è un termine di derivazione latina che indica l’insieme delle conoscenze sulle proprietà curative di ogni sostanza (utilizzata in terapia) rispetto alle malattie per cui è impiegata. Oggi si potrebbe tradurre con farmacologia.
Il testo che ha questo nome è uno strumento di consultazione quotidiano essenziale ed imprescindibile per il Medico Omeopata (ed aggiungo io per chiunque si occupi di omeopatia), fondamentale per guidare e sostenere la corretta prescrizione omeopatica basata sulla “Legge dei Simili” (“principio di similitudine”).
Molteplici sono i testi antichi di Materia Medica, ad esempio il De Materia Medica di Dioscoride, un erbario risalente al I secolo d.C.
Hahnemann, padre dell’omeopatia, partì nei suoi studi sulla Cina dalla traduzione della Materia Medica del medico scozzese W. Cullen.
Nel suo testo “Organon dell’arte del guarire” (1810) Hahnemann definisce come egli intenda la Materia Medica:
E’ soltanto dopo aver provato…un numero considerevole di medicamenti semplici su uomini in buona salute e dopo aver accuratamente e fedelmente annotato tutti gli elementi morbosi e tutti i sintomi che queste sostanze patogene sono in grado di produrre, che si ottiene una vera Materia Medica, cioè l’insieme degli effetti autentici, puri ed innegabili delle sostanze medicinali semplici.
(…) Nell’ambito di questi sintomi si trovano elementi morbosi (omeopatici) identici a quelli di numerose malattie naturali che un giorno dovranno guarire.

LA “MATERIA MEDICA OMEOPATICA”: definizioni e suddivisioni
La Materia Medica omeopatica è un testo che raccoglie l’elenco delle medicine utilizzate in omeopatia, con la relativa descrizione delle proprietà cliniche.
Potremmo definirla quindi il libro di “Farmacologia Omeopatica” (Dal sito della FIAMO, federazione italiana associazioni e medici omeopati).
Esistono due tipi di Materia Medica:
- Materia Medica Pura
- Materia Medica Clinica
La Materia Medica Pura raccoglie tutti i dati disponibili, al momento della sua compilazione, delle sperimentazioni delle singole sostanze sui soggetti sani che hanno partecipato al cosiddetto “proving”. Quest’ultimo rappresenta la sperimentazione delle proprietà di una sostanza somministrata ad un gruppo di soggetti in buona salute.
Il tipo di dati che si ottiene e che si raccoglie spazia da osservazioni tossicologiche fino alla sperimentazione di una sostanza su gruppi di soggetti sani volontari.
Per approfondire, qui puoi leggere un mio articolo dedicato alla omotossicologia.
La Materia Medica Clinica, invece, raccoglie una valutazione riassuntiva dell’azione delle singole medicine integrata dall’esperienza clinica del suo compilatore.
Così facendo, nel tempo, è possibile condividere e rivalutare l’azione delle singole sostanze,
sia per quanto riguarda specifici sintomi che per quadri complessi di malattia.
Lo studio della Materia Medica omeopatica, a mio avviso, è un po’ ostico perché è un testo complesso, anche per il linguaggio usato; tuttavia è davvero necessario almeno imparare a consultarlo con familiarità per utilizzare i rimedi omeopatici in modo appropriato.
Hai letto o utilizzi nella pratica la Materia Medica? Quale versione utilizzi?
Io ho scelto di utilizzare il testo di Kent, che trovo completo ed utile nella pratica.
Vorrei condividere suggerimenti e consigli per rendere più fruibile questo testo così importante.
Ti andrebbe di confrontarci su questo tema? Se sì, scrivimi!