Questo articolo nasce da un episodio capitatomi al lavoro e riguarda l’importanza del “potersi raccontare” liberamente, anche durante un colloquio di floriterapia.
Ecco cosa è successo: si è presentata in farmacia una nonna con la nipote preadolescente, chiedendomi un prodotto per aiutare la giovane a vincere gli attacchi di ansia (frequenti in questo periodo). Dopo aver raccolto brevemente le principali informazioni, ho iniziato a porgere qualche domanda alla ragazza, ottenendo sempre l’immediata risposta della nonna.
Riformulo varie volte finché dichiaro: “Ma io vorrei sentire la voce di questa signorina! SOLO LEI SA COSA SENTE, se le è accaduto qualcosa!”
Dopo qualche minuto mi sono arresa: ho consigliato l’assunzione di un fitoembrioestratto di tiglio, ho chiesto alla giovane un sorriso ed in cuor mio le ho augurato di imparare il valore terapeutico di un sano “…” (ti risparmio la parolaccia che ho pensato!)
Come riuscire quindi a “farsi spazio” a colloquio?
QUESTA SITUAZIONE È FREQUENTE! Mogli che parlano a nome del marito presente o viceversa, mamme che si sostituiscono ai figli (anche adulti) durante il racconto, genitori che faticano a portarmi in consulenza i bambini dato che “magari si spaventano perché pensano di essere malati” o che devo simpaticamente “cacciare” dallo studio per poter parlare con i figli adolescenti (i bimbi e gli adolescenti, viva la sincerità, nella relazione individuale con me si aprono con facilità…).
Molti obiettano: “Va bene, lo porto, ma perchè non posso assistere al colloquio? NOI NON ABBIAMO SEGRETI!”
Sorrido perchè non ci credo, tutti abbiamo un angolo esclusivo nel nostro cuore! La presenza di un proprio caro fa sì che la persona non si apra davvero, spesso per proteggere l’altro: “Come posso dirlo alla mia mamma, che poi ci resta male?” oppure si teme il giudizio del genitore o del compagno di fronte ad un errore commesso, o ancora non si ha il coraggio di affermare che proprio lui/lei è fonte di malessere…
MA PERCHE’ ACCADE? La mia lettura è questa…
- Prima illusione: la pretesa di conoscere perfettamente i nostri cari
- Seconda: che il prendersi carico delle loro difficoltà li preservi da ansia, dolore ed errori
Io perdo tanti appuntamenti perché NON ACCETTO di formulare miscele per conto terzi e qualcuno si scoccia anche molto.
MA SU QUESTO PUNTO, A PARTE QUALCHE RARA E GIUSTIFICATA ECCEZIONE, SONO IRREMOVIBILE.
E adesso proverò a spiegare i motivi della mia scelta…
IL COLLOQUIO di floriterapia: come raccontarsi?
Quando incontro una persona in una consulenza di floriterapia, non importa che età abbia, ci occupiamo delle EMOZIONI che si agitano dentro e tolgono benessere, di come queste si esprimono nel corpo e delle conseguenze negative che si manifestano nella vita quotidiana.
… Non è semplice!
Chi arriva da me, di norma, racchiude tutta la scala delle emozioni in 2 frasi:
- sono stressato/a
- ho l’ansia
Insieme iniziamo a leggere davvero ciò che prova: dietro quell’ansia c’è paura, delusione, rabbia, senso di incapacità? Il percorso da fare si basa sulla singola persona, sul suo modo di affrontare le situazioni, sulla sua interiorità, che è unica e inimitabile!
Tu saresti capace di definire con certezza quali moti emozionali si manifestano nello stress del tuo compagno o nell’ansia di tuo figlio?
Spesso non comprendiamo neppure cosa si agita in noi! Non è così semplice “mettersi nei panni” dell’altro/a perchè spesso si rischia di togliere lo spazio necessario al confronto (ritorno all’episodio di nonna e nipote, raccontato all’inizio).
Altro aspetto fondamentale: la miscela floreale è un valido supporto, ma è necessario inserire dei CORRETTIVI nelle nostre azioni.
- Sai quante volte le mamme mi portano i figli perché hanno “il panico da interrogazione” ed in consulenza scopri che manca assolutamente il metodo di studio? In questo caso, propongo una miscela adatta, ma per prima cosa patteggiamo dei correttivi.
- Oppure la giovane mamma che arriva dichiarandosi affranta perché incapace di occuparsi dei piccoli e scopriamo insieme che è solo stanca, troppo orgogliosa per chiedere una mano? Certo propongo dei fiori, ma soprattutto valutiamo insieme cosa poter delegare per ritagliare uno spazio per sé.
Raccontarsi in uno spazio intimo: la consulenza
E tale deve restare. Uno spazio protetto, privo di giudizio, dove ti guido a riconoscere le emozioni che ti parlano, assegnando loro un nome. Faccio di tutto per creare uno spazio disteso, in cui ci si possa concedere la libertà di esprimersi anche attraverso le lacrime o lo sfogo agguerrito, senza giudizi altrui.
LA CONSULENZA è il luogo giusto per comprendere quali azioni intraprendere per fare le TUE scelte ed è uno spazio dedicato solo a te.
Io sono accanto a te, in ascolto e presenza, ma sei tu che ti prendi cura di te stesso/a.
FORSE STARAI PENSANDO: MA È DIFFICILE PER UN BAMBINO O UN ADOLESCENTE!
Credimi, lo è molto di più per un adulto! I bimbi sono semplici, privi di sovrastrutture e gli adolescenti agguerriti e diretti, se li si lasci esprimere liberamente. Noi adulti invece siamo i più complessi, spesso i più rigidi o i più confusi… Ma a tutto c’è rimedio, basta aver voglia di un confronto!
Qualche consiglio per un colloquio sereno
Vorrei suggerire qualche semplice consiglio: per accostarti in prima persona o per invitare un tuo caro ad una consulenza di floriterapia.
SE VIENI A COLLOQUIO PER TE:
- se ti è possibile, vieni solo o lascia chi ti accompagna fuori dallo studio. Se insiste per entrare con te, sii fermo/a: dì semplicemente che hai bisogno di un tempo esclusivo, solo per te. NON SI TRATTA DI UN’OFFESA!
- L’ora a te riservata è davvero un tuo momento: concentrati sul tuo vissuto e sulle tue emozioni. Tu puoi lavorare solo su di te, non sui tuoi cari. Se sei fortunato, forse cambieranno loro in seguito al tuo cambiamento.
- Non avere timore di non saper esprimere i tuoi sentimenti: io sono formata per guidarti e sostenerti soprattutto se sei in difficoltà.
SE VUOI PROPORRE AD UN TUO CARO LA CONSULENZA:
- Se è adulto, suggerisci questa opportunità e fornisci i recapiti. STOP: tu hai gettato il seme, ora deve trovare il terreno fertile per germogliare!
- Se è tuo figlio preadolescente o adolescente, motiva il tuo desiderio di portalo in consulenza e chiedi il permesso di fissare un appuntamento.
- Se è un piccolo, con un linguaggio adatto, racconta quale sarà il tema della chiacchierata. Fai in modo che non ci siano fratelli che accompagnino: è il SUO momento!
Sperimento ogni giorno l’utilità e la BELLEZZA AUTENTICA del tempo della consulenza, dove è possibile aprire il proprio cuore in un ambiente protetto.
Qui un altro spazio da scoprire, dedicato a chi vuole conoscere una strada possibile per il proprio benessere: IL BACH CENTRE!
Se hai qualche dubbio o curiosità su come si svolge un colloquio di floriterapia, SONO QUI APPOSTA! Contattami!